Peperoni Pelle di Tigre (Hǔ Pí Qīngjiāo, 虎皮青椒)
- 300 g di peperoni verdi shishito (oppure peperoni lunghi rugosi tipo corno di bue o friggitelli); potete metterne anche qualcuno rosso per colorare il piatto
- 2 spicchi di aglio, tritati
- 1 cucchiaio di salsa di soia
- mezzo cucchiaino di aceto di riso (opzionale, per un tocco di acidità)
- mezzo cucchiaino di zucchero
- 1 cucchiaio di olio di semi (meglio se di arachidi)
- mezzo cucchiaino di sale
- 1 cucchiaino di olio di sesamo (opzionale, per un aroma più intenso)
- 2 peperoncini erjingtiao o cayenna (opzionali)
Preparazione
1. Preparare i peperoni – Lavare e asciugare i peperoni, mantenendoli interi o tagliandoli a metà nel senso della lunghezza se sono molto grandi. Rimuovere i semi, se si desidera un sapore più delicato.
2. Scaldare la padella – In un wok o una padella antiaderente, scaldare l’olio di semi a fuoco medio-alto.
3. Arrostire i peperoni – Disporre i peperoni nella padella in un solo strato e lasciarli cuocere senza mescolarli per circa 3-4 minuti, finché la pelle non inizia a formare delle macchie brunite e rugose. Girarli e cuocere ancora per qualche minuto.
4. Aggiungere gli aromi – Quando i peperoni sono ben abbrustoliti, aggiungere l’aglio tritato e saltare per 30 secondi.
5. Condire – Versare la salsa di soia, lo zucchero e, se si desidera, un po’ di aceto di riso. Mescolare rapidamente per distribuire i sapori.
6. Ultimare il piatto – Spegnere il fuoco e aggiungere l’olio di sesamo per dare una nota aromatica extra.
7. Servire – Disporre i peperoni in un piatto da portata e gustarli caldi, magari accompagnati da riso bianco o come contorno per piatti di carne o tofu.
Varianti
- Sebbene il piatto sia originario del Sichuan, una variante particolarmente amata proviene dalla provincia del Guizhou, dove i peperoni vengono farciti con carne di maiale macinata e spezie, poi fritti e serviti con una salsa più intensa a base di peperoncino fermentato. Questa versione aggiunge un ulteriore strato di sapore e si ricollega alla tradizione delle pietanze rustiche e sostanziose del Sud-Ovest della Cina.
- Nella cucina dello Hunan, questi peperoni vengono spesso saltati con tofu fermentato (chòu dòufu) per un sapore ancora più deciso.
- Alcune versioni più elaborate prevedono l’aggiunta di carne di maiale macinata o di una leggera pastella per ottenere una consistenza più croccante.
- Se si desidera un sapore ancora più intenso, si possono aggiungere peperoncini secchi o un pizzico di pepe di Sichuan.
Curiosità
- Il nome Hú Pí Qīngjiāo (虎皮青椒) significa letteralmente "Peperoni Pelle di Tigre", un riferimento alla caratteristica apparenza della pelle dei peperoni dopo la frittura: la superficie diventa rugosa, leggermente carbonizzata e con macchie scure, simile al manto striato di una tigre. Nella cultura cinese, la tigre è un simbolo di forza, coraggio e protezione, e secondo alcune credenze popolari, i cibi che portano il nome di un animale potente come la tigre possono infondere forza e vitalità. Per questo motivo, alcune famiglie cinesi preparano Hú Pí Qīngjiāo per i bambini e i giovani durante i periodi di esami scolastici o di lavoro intenso, credendo che il suo sapore deciso e speziato possa "risvegliare" la mente e dare energia al corpo.
- In origine, questo piatto era considerato cibo popolare, nato dall'esigenza di sfruttare al massimo ingredienti semplici e facilmente reperibili. I contadini del Sichuan, infatti, utilizzavano i peperoni verdi che crescevano abbondanti nei loro orti, cucinandoli velocemente nel wok per accompagnare il riso e contrastare la monotonia di una dieta basata su pochi ingredienti. Con il tempo, Hú Pí Qīngjiāo ha conquistato un posto fisso nei menu delle trattorie e ristoranti di cucina regionale, diventando un piatto simbolo della cucina casalinga del Sichuan.
- Oggi, il piatto è apprezzato anche in versioni più leggere, con cotture a temperatura più bassa per mantenere la dolcezza del peperone senza eccessiva carbonizzazione. Alcuni chef propongono varianti con peperoni di diverse tonalità per dare un effetto cromatico ancora più accattivante, o servono il piatto come accompagnamento a carni brasate o fritte.
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